Argon Medical affronta gli alti costi del lavoro e la produttività con MiR

L’elevata capacità di carico del robot MiR200, la facilità d’uso e la conformità alla camera bianca facilitano il flusso di produzione per il produttore di strumenti chirurgici Argon Medical Devices. Il robot consente ai lavoratori qualificati di rimanere ben equipaggiati per il lavoro in camera bianca, migliorando la produttività e risparmiando l’equivalente di un intero organico dalle attività di trasporto materiale. 

Argon Medical Devices produce aghi chirurgici e cateteri nell’impianto produttivo di Wheeling. L’azienda si è rivolta all’automazione collaborativa per farsi aiutare a competere in questo mercato del lavoro ad alto costo, preservando al contempo i posti di lavoro per i suoi dipendenti qualificati. Secondo Kevin Hess, Argon Senior Engineering Manager, la movimentazione dei materiali era un obiettivo per il risparmio sui costi e MiR offriva la soluzione ideale.

La facilità d’uso del robot risolve la complessità della camera bianca e migliora la produttività

Due terzi dell’impianto di Argon è ISO Classe 8 dove gli strumenti chirurgici vengono fabbricati e confezionati. I dipendenti delle camere bianche devono indossare degli appositi camici, delle retine per capelli e degli occhiali di sicurezza, e rimuoverli ogni volta che sono al di fuori dell’area di trasferimento. Ma vestirsi e svestirsi da tutti gli indumenti necessari richiede del tempo prezioso che i dipendenti necessitano per trasferire materiale al magazzino più volte durante il giorno.

Kevin Hess fa notare che a una settimana dalla distribuzione del robot i dipendenti hanno iniziato a utilizzare il tablet per accedere all’interfaccia intuitiva e inviarlo in missione.

Con il robot MiR200 la produttività è migliorata notevolmente, consentendo ai dipendenti del magazzino di preparare i materiali, caricare il robot e inviarlo in missione per consegnare il materiale in completa autonomia.

Il MiR200 gestisce facilmente fino a 200 kg di carico

Hess è rimasto colpito dalle caratteristiche che MiR offre, in particolare dalla sua facilità di distribuzione che non richiede un’installazione costosa e dirompente di linee o sensori sul pavimento della struttura che altri robot di trasporto di materiale richiedono. Il personale di Argon è rimasto impressionato dalla stabilità e dalla sicurezza di questo sistema.

FACILE PROGRAMMAZIONE

Non appena il MiR200 è arrivato in Argon, Hess si è connesso con il suo telefono attraverso l’interfaccia web intuitiva ed è stato in grado di guidare il robot per l’ufficio. A una settimana dalla consegna, il nuovo robot è stato messo in azione sul piano di produzione, creando missioni tra le camere bianche e il magazzino.

il robot fornisce il roi in un solo anno

L’obiettivo di Hess per il robot MiR era quello di tagliare i costi dai processi aziendali e rendere il lavoro più efficiente per gli operatori e il personale di magazzino. L’azienda ha ridistribuito il personale, che stava utilizzando tempo spostando materiali avanti e indietro, verso attività più preziose. Quel tempo era l’equivalente di un dipendente a tempo pieno, che dà ad Argon un ritorno sull’investimento di un solo anno

piani futuri includono l’espansione dei robot

A pochi mesi dall’installazione del primo robot MiR200 Hess sta già cercando ulteriori opportunità nella struttura di Wheeling per un secondo robot. Si sta anche confrontando con i colleghi presso la struttura di Argon ad Atene, in Texas, che ha una dimensione molto più grande rispetto allo stabilimento di Wheeling e che conta circa 25 persone nel magazzino che si occupano di movimentazione dei materiali. 

Guarda il video della case history. 

La risposta al virus delle imprese? Produrre anche tanta innovazione

l’emergenza coronavirus ha generato investimenti e sperimentazioni organizzative e gestionali

Va da sè che il coronavirus, oltre alla sua carica virale e al suo carico di dolore, ha portato (e sta portando) elementi nuovi – innovativi – dentro la nostra vita. Breve panoramica su alcuni aspetti che il Covid ha costretto a realizzare, ideare, introdurre, accelerare.

Bambini, mamme e operatori sanitari impossibilitati a ricevere visite a causa delle disposizioni Covid-19, potranno mantenere un contatto con i propri affetti tramite dei Robot teleguidati, dotati di uno schermo tramite cui si possono effettuare delle videochiamate. Il progetto è stato attivato da Tim all’interno dei reparti di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita e di Ginecologia dell’ospedale Sant’Anna di Torino, oltre che nella sede di CasaOz in corso Moncalieri.

gioco e salute

Grazie a questi robot, ad esempio, i genitori dei piccoli malati possono entrambi essere presenti, seppur in videoconferenza, durante i momenti di definizione delle terapie. Sempre grazie ai robot, i piccoli pazienti, che aderiscono ad attività formative o ludiche proposte da CasaOz, possono anche continuare ad “avere vicino” i loro educatori e compagni di gioco, con i quali tramite gli applicativi di video chiamata ad alta definizione possono interagire, nonostante il protrarsi della loro permanenza in ospedale.

SANIFICARE, da brescia alla sicilia

Un robot che sanifica qualsiasi tipo di ambiente da virus e agenti patogeni, a cominciare dal Covid-19, in un tempo massimo di venti minuti attraverso un sistema sofisticato e automatizzato: è stato presentato, con tanto di dimostrazione, per la prima volta a Palermo, all’ospedale dei Bambini “Giovanni Di Cristina”. Presenti, tra gli altri, l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ed il direttore generale dell’Arnas Civico, Roberto Colletti. 

Si tratta di uno dei tre modelli sviluppati dal gruppo Purity, di cui fanno parte aziende del Distretto Meccatronica della Lombardia e della Toscana. A sancire la connessione Nord-Sud è l’accordo firmato da Klain Robotics, azienda bresciana del distretto lombardo, e della Meccatronica Siciliana, guidata da Antonello Mineo. 

Obiettivo: realizzare il trasferimento tecnologico in Sicilia della rete e dell’assistenza tecnica e avviare nell’isola un sito industriale dove saranno prodotti i robot.

la roche fa una call

L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha fortemente rivoluzionato processi e prospettive per l’accesso alle cure. Durante il lockdown il 50% delle visite di controllo è stato posticipato o annullato, così come le procedure ambulatoriali. Per cercare soluzioni per ottimizzare i servizi offerti nei centri sanitari, negli ospedali e nelle cliniche, il gruppo Roche lancia una call to action alle realtà innovative che offrano soluzioni (digital e non) per le aree dell’Oncologia, delle Neuroscienze e delle Malattie Rare.

sviluppare progetti

L’obiettivo è sviluppare insieme progetti che creino più efficienza, come soluzioni per la riduzione del tempo di attesa all’interno della struttura, il supporto logistico dei pazienti per raggiungere in sicurezza i centri, il sostegno e l’ottimizzazione del percorso di cura per nuove diagnosi, il miglioramento dei servizi erogati dalla struttura per evitare assembramenti, la gestione di screening ed esami preventivi per diagnosi di patologie in fase precoce, la delocalizzazione delle cure ospedaliere, il monitoraggio e il supporto a domicilio o in remoto dei pazienti. La prima edizione ha raccolto circa 140 progetti e Roche collabora con molte delle realtà che si sono candidate.

ugo, la start up

Tra queste, Ugo, start up che è stata reclutata a inizio emergenza per studiare soluzioni che minimizzassero gli spostamenti dei pazienti e dei caregiver o Nuvoair – fra i finalisti dell’edizione 2019 – che ha messo a punto uno spirometro digitale e una app per il monitoraggio del paziente con problemi respiratori e grazie a un percorso di accelerazione ha adattato la soluzione tecnologica al paziente con fibrosi cistica, particolarmente esposto ai sintomi da Covid-19.