robotica mobile nei processi manifatturieri

Conosciamo bene il termine “sviluppo tecnologico”: ne siamo protagonisti oramai tutti i giorni. La tecnologia quotidianamente introduce qualcosa di nuovo, e le aziende sanno che maggiore tecnologia impiegata nei propri stabilimenti si tramuta in una maggiore competitività sul mercato in diversi aspetti. Questo sviluppo tecnologico di cui siamo testimoni diretti, crea quotidianamente nuove opportunità e nuovi strumenti che possono rendere più efficienti molte aree aziendali.

Nel nostro caso, siamo stati testimoni di un grande sviluppo tecnologico nelle aree logistiche, grazie all’introduzione nel panorama cinematico dei mobile robot, altrimenti chiamati AMR.

I mobile robot sono robot collaborativi utilizzati in ambito logistico, progettati con caratteristiche tecniche che gli permettono di navigare in tutta sicurezza intorno a qualsiasi ostacolo incontrino nel percorso. Questi AMR sono l’evoluzione dei noti AGV, e ne differiscono per tecnologie e logiche di localizzazione: mentre l’AGV segue bande magnetiche o specchi riflettenti fisicamente preimpostati per geo localizzarsi  nello spazio, gli AMR sono soluzioni più evolute perché vengono guidati da laser scanner e telecamere 3D che consentono di ricevere informazioni sull’ambiente circostante, riconoscere ostacoli e modificare dinamicamente il proprio percorso.

Gli AMR permettono così di automatizzare molti aspetti del trasporto interno, sia in ambienti di produzione che in magazzino, e possono essere facilmente adattati alle esigenze del cliente, perché integrabili con top moduli montati sul robot, come rulliere, sistemi di movimentazione pallet, scaffalature, nastri trasportatori, sistemi d’aggancio.

Considerate le premesse, dunque, è intuibile come i mobile robot siano in grado di aumentare la produttività, e quindi di avere un enorme successo nelle aziende. Contribuiscono alla buona riuscita del lavoro quotidiano, permettendo agli operatori di concentrarsi su attività più nobilitanti; non richiedono tracciati fisici sull’ambiente di lavoro, come dicevamo, perché gli AMR scansionano l’ambiente attraverso laser scanner e telecamere 3D; automatizzano applicazioni rendendole molto più sicure, perché non espongono gli operatori a rischi. E, anche da un punto di vista economico, gli AMR offrono i loro benefici, in quanto il ROI è quasi immediato.

Ecco che le potenzialità iniziano a diventare interessanti, ed è questo il motivo per cui moltissime aziende oggi percepiscono molto bene il potenziale di questi sistemi e decidono di implementarli per automatizzare flussi logistici e di magazzino.

MiR hook 250 magazzino
MiR con relativo sistema di aggancio carrelli

Come ci siamo già detti, gli AMR oggi utilizzano sensori e software per il controllo e la percezione dell’ambiente circostante, sono in grado di navigare dinamicamente utilizzando i percorsi più efficienti, hanno consapevolezza ambientale che gli consente di evitare ostacoli o persone sul loro percorso e possono recarsi alla stazione di ricarica automaticamente quando necessario.

Ciò che in più potrà essere fatto in breve tempo sarà migliorare la pianificazione del percorso e l’interazione ambientale grazie all’intelligenza artificiale (IA). Con l’IA i robot possono reagire in modo efficiente e appropriato a seconda del tipo di ostacolo che incontrano per migliorare la propria navigazione. L’intelligenza artificiale è implementata in algoritmi di apprendimento avanzati nel software del robot e in telecamere remote collegate che possono essere montate in aree ad alto traffico o nei percorsi di carrelli elevatori o altri veicoli automatizzati. Le telecamere sono dotate di computer integrati in grado di elaborare dati resi anonimi ed eseguire sofisticati software di analisi per identificare se gli oggetti nell’area sono esseri umani, ostacoli fissi o altri tipi di dispositivi mobili, come gli AGV. Le telecamere quindi trasmettono queste informazioni al robot, estendendo la comprensione dell’ambiente circostante in modo che possa adattare il suo comportamento in modo appropriato, anche prima che entri in un’area.

I robot mobili continueranno a essere entità collaborative, e con l’IA la barriera tecnologica tra loro e gli esseri umani continuerà a ridursi, aumentando la collaborazione e l’efficienza. Man mano che l’IA avanza, acquisiremo la capacità di interagire con i robot in modo più naturale, utilizzando parole o gesti. Ciò potrebbe includere alzare una mano per fermare il robot, indicarlo in una direzione o fargli cenno di passare o seguirlo.

Se ad ora gli AMR già rappresentano un valore aggiunto, lavorando in collaborazione con le persone per creare ambienti di lavoro altamente competitivi, la prossima evoluzione degli stessi dettata dall’aggiunta di intelligenza artificiale aumenterà proporzionalmente produttività e competitività.

MiR at Novo Nordisk

Nel 2017 abbiamo iniziato la distribuzione dei mobile robot di MiR (acronimo di mobile industrial robot) e dal 2020 ne siamo Excellent Partner. La flotta MiR si compone di modelli più piccoli, rappresentati dal MiR 100 e dal MiR 250 (dove 100 e 250 sono le capacità di carico), e di modelli più grandi, il MiR 600 e il MiR 1350, progettati per la movimentazione di carichi pesanti. Spesso, infatti, questi due ultimi modelli vengono abbinati a top moduli superiori che consentono di sollevare, movimentare e rilasciare in modo totalmente autonomo ogni tipologia di pallet.

Ciò che rende davvero innovativi gli AMR di MiR sono le tecnologie che li rappresentano. Ciò che li differenzia dai normali AGV sono telecamere 3D e sistemi laser in grado di scannerizzare a 360° l’ambiente circostante permettendo al robot di navigare dinamicamente, pianificando i percorsi e reagendo attivamente a persone e ostacoli, deviandoli o fermandosi direttamente durante il percorso. Nel caso in cui un essere umano si ritrovi di fronte al robot, il sistema di laser scanner interpreta l’ostruzione immediatamente, così da consentire al robot di deviare o di fermarsi completamente per prevenire la collisione. È la caratteristica principale della robotica collaborativa: quella di condividere in totale sicurezza lo spazio di lavoro con le persone. Quindi niente bande magnetiche o specchi riflettenti per orientare il robot: quest’ultimo si muove in totale autonomia grazie ai segnali ricevuti da scanner laser, telecamere 3D e sensori di prossimità.

Gli AMR di MiR risultano quindi più flessibili con un impatto meno invasivo nel processo di movimentazione nel sistema logistico, permettendo di cambiare percorso o aggiungere missioni senza interventi infrastrutturali da eseguire; le mappe possono essere caricate attraverso un file esterno DWG o create dinamicamente tramite una missione di apprendimento del layout. Quindi il robot naviga usando delle mappe che possono essere caricate direttamente, o che questo costruisce autonomamente in loco. Quando le posizioni dei punti di carico e scarico vengono impostate, il sofisticato software MiR usa i dati forniti da videocamere, sensori e scanner laser montati sul robot per rilevare l’ambiente circostante e scegliere il percorso migliore in modo totalmente autonomo.

Questa flessibilità è fondamentale per il moderno settore manifatturiero, che richiede agilità e flessibilità nel caso in cui ci sia il bisogno di apportare modifiche ai prodotti o alle linee di produzione.

È, così, evidente che i campi di impiego dei robot MiR sono molteplici. Si può dire che l’unico limite è la fantasia di chi sviluppa il progetto.

Automazione Integrata, marzo 2022