MiR at ICM

Magazzini ottimizzati grazie ai robot mobili

Il centro logistico di ICM, a Odense (Danimarca), ha scelto tre robot mobili di Mobile Industrial Robots serie MiR1000 per ottimizzare il magazzino.

Il magazzino verticale di ICM opera utilizzando mezzi con equipaggio che si muovono lungo stretti corridoi formati da scaffalature che raggiungono i 12 m di altezza. I robot MiR consegnano i pallet in un flusso costante fino alle estremità dei corridoi. Il personale dell’area di ricevimento risolve compiti complessi, assicurando allo stesso tempo che i robot si occupino delle operazioni di trasporto interno.

Tempi di inattività al minimo

Gli operatori dei carrelli elevatori utilizzano un tablet dove possono visualizzare una mappa per controllare in ogni momento dove si trovano i robot, in più i robot mobili si fanno notare utilizzando segnali audio e luci nelle zone più trafficate. ICM ha realizzato un percorso esclusivo per i robot mobili, liberando spazio nel centro logistico per poter ottimizzare il traffico. Il software di MiR per la gestione della flotta, MiR Fleet, assicura inoltre la corretta distribuzione delle mansioni tra robot, in modo che questi possano svolgere il compito nel minor tempo possibile, controllando che i tre robot mobili si spostino automaticamente alla stazione di ricarica e si ricarichino tra una mansione e l’altra, in modo da minimizzare i tempi di inattività.

I dipendenti hanno più tempo per gli incarichi complessi

Nel complesso, i robot mobili hanno fatto risparmiare a ICM circa 40 ore alla settimana, tempo che il personale precedentemente doveva impiegare per il trasporto interno, spostando le merci tra l’area di ricezione e le aree di posizionamento. I dipendenti possono ora concentrarsi su incarichi di pianificazione e ottimizzazione: la valutazione, la movimentazione e l’assegnazione di priorità alle merci è un compito complesso che richiede intuizione ed esperienza, poiché devono essere presi in considerazione molti parametri.

MiR at ICM

Publitec online, 29 Giugno 2020

Il sanificatore anti-Covid è robotico: agisce in venti minuti negli ambienti chiusi

Non solo mascherine e distanziamento sociale. Al centro della ripartenza del Paese ci sono esigenze nuove come la sanificazione continua degli ambienti di lavoro. Un ambito in cui le aziende italiane si sono dimostrate particolarmente attive con alcune che si sono riadattate ed altre che sono nate ex-novo. Tra queste ultime c’è ad esempio la RayBotics, startup che ha creato il primo robot italiano per la sanificazione degli ambienti interni. L’automa si chiama Phs (Pro Health System) ed è in grado di combinare la capacità di calcolo dell’intelligenza artificiale con la potenza di un robot che usa sia raggi UV-C che ozono per debellare i patogeni presenti sulle superfici. Il robot quindi può sanificare aziende, luoghi di culto, uffici e negozi e alimentari in 20 minuti. L’idea è venuta a Fabio Greco ed Enzo Catenacci, due nomi storici della robotica italiana rispettivamente fondatori di realtà come la Klain Robotics e il Gruppo Purity. «Erano i primi di marzo – racconta Greco – quando analizzando le tecnologie utilizzate fino a quel momento per la sanificazione industriale, ci siamo subito resi conto che i dispositivi attualmente sul mercato (di cui nessuno italiano peraltro) utilizzavano tutti con successo gli Uv-C ma avevano un grande limite perché non erano in grado di disinfettare le zone d’ombra non colpite dai raggi».

Il prodotto

Da qui la necessità di integrare un erogatore di ozono che fosse capace di estendere l’efficacia del dispositivo e che, ora, dopo una fase di test, è in grado di sanificare un ambiente chiuso, senza persone, in massimo 20 minuti. Il prodotto è già in commercio e l’azienda ne realizza – esclusivamente in Italia – tra gli 8 e i 10 al giorno destinandoli sia al nostro che ad altri Paesi. L’intenzione però, non è quella di fermarsi. Greco e Catenacci infatti stanno già progettando nuove versioni con tecnologia integrata ai droni.

Phs Messaggero

 

Effimat

Prelievo manuale vs. prelievo automatizzato

Il prelievo di materiale dal magazzino è l’operazione che richiede maggior coinvolgimento di qualsiasi altro processo, essendo un’operazione primaria per preparare e quindi spedire gli ordini ai clienti. Ricevendo un numero sempre maggiore di ordini, questo processo sarà in grado di funzionare costantemente, garantendo precisione e puntualità nella consegna?

 

Perché ottimizzare il processo di prelievo?

Con la crescita del business, è bene che le aziende ottimizzino il proprio sistema. Questo comporta la ricerca di nuove tecnologie. Ma perché è così importante ottimizzare i processi di prelievo?

Il primo elemento da tenere in considerazione è la riduzione dei costi. Se l’obiettivo rimane la soddisfazione del cliente, allora la precisione è fondamentale. Commettere degli errori può generare conseguenze costose, soprattutto se ci si accorge troppo tardi o addirittura se ne accorge il cliente stesso.

Ottimizzando il volume di produzione sarete in grado di gestire un aumento della quantità degli ordini con lo stesso numero di dipendenti e impiegando lo stesso lasso di tempo.

La soddisfazione del cliente rimane l’elemento chiave. Sono sempre di più le richieste di consegna rapida, e migliorare i processi, garantendo tempi di consegna brevi, ridurrà il costo di ogni prelievo e migliorerà senza dubbi la competitività.

Come ottimizzare il processo di prelievo?

Minimizzare la movimentazione

Minimizzare la movimentazione consentirà agli addetti ai lavori di non impiegare troppo tempo in un singolo processo, andando ad abbattere quindi i costi supplementari per un singolo prelievo e aumentando il volume di produzione.

Ridurre tempo per gli spostamenti

La riduzione del tempo impiegato negli spostamenti aumenta la produttività nella preparazione degli ordini. È possibile ridurre il movimento degli operatori nel magazzino, raggruppando gli ordini in sezioni. È importante sottolineare che un operatore fisicamente stanco è più portato a commettere errori di prelievo. Un altro modo per minimizzare il tempo impiegato in un processo è quello di implementare un software per il magazzino che vi aiuterà a pianificare il processo di picking.

Automatizzare

Magazzino EffimatIl prelievo automatizzato è un processo di collocamento, prelievo e recupero di oggetti e materiali dalle rispettive aree di archiviazione attraverso l’utilizzo di soluzioni automatizzate che uniscono software e apparecchiature in modo integrato. Automatizzando alcuni dei processi di picking si eliminano i passaggi ripetitivi della manipolazione manuale.

 

Prelievo automatizzato

Oggigiorno le aziende stanno sperimentando sempre di più i vantaggi dell’automazione, specialmente in ambito logistico, dove spesso si riscontrano criticità e dispendio di denaro.

Negli ultimi anni diverse sono state le innovazioni in questo campo, perché il prelievo automatizzato consente una maggiore precisione e una riduzione del tempo impiegato.

Magazzino EffimatI VLM Effimat rappresentano un modo per automatizzare questo settore, utilizzando lo stoccaggio automatizzato, che consente di eliminare gli errori di prelievo, creare un flusso più snello nel processo di preparazione del materiale e ottimizzare il proprio volume di produzione.

 

 

 

 

 

 

Un valido strumento per contrastare le malattie patogene

L’eccezionalità dell’emergenza sanitaria dovuta al COVID-19 ha portato alla ribalta della cronaca l’impiego di sistemi come il PHS, acronimo di Pro Health System, ovvero un robot di disinfezione frutto della collaborazione tra K.L.A.IN. Robotics e Autognity. Si tratta di un vero e proprio sistema di disinfezione che prevede l’impiego di lampade per la generazione di raggi UV-C unitamente a ozono, che può essere anche alloggiato a bordo di un veicolo mobile MiR. La tecnologia impiegata è estremamente efficace per la neutralizzazione di microrganismi ed è integrata in una struttura di alluminio che ne potenzia gli effetti essendo, questo materiale, connotato dal più alto tasso di riflessione tra i metalli e pertanto peculiarmente adatto per riflettere raggi UV.

PHSPHS si è dimostrato essere un valido strumento per contrastare la maggior parte delle malattie patogene e dei vettori contratti da superfici a contatto: SARS, MMR (rosolia del morbillo per parotite), RSV (virus respiratorio sinciziale), rinovirus, influenza, coronavirus, rotavirus, adenovirus, norovirus, clostridium difficile (C. diff), epatite-C, MRSA, VRE, CRE, Ebola, Parainfluenza, Acinetobacter, Enterobacter, Klebsiella, MERS, Pseudomonas, Salmonella, Serratia, Staphylococcus, Stenotrophomonas, Mycobacterium, Pseudomonas, Fascite necrotizzante, febbre gialla e altro ancora. “Molte malattie della trasmissione superficiale sono ora designate come Multi-Drug Resistant (MDR) ex. MDR-TB. Il nostro disinfettante germicida PHS è efficace nel distruggere tutti questi vettori contagiosi in ambulanze, cliniche, scuole e molto altro” afferma Fabio Greco, titolare di K.L.A.IN. Robotics.

DISINFEZIONE CON RAGGI UV

La luce UV fornisce una rapida ed efficace inattivazione dei microrganismi attraverso un processo fisico. Quando batteri, virus e protozoi sono esposti alle lunghezze d’onda germicide della luce UV, vengono inibite le capacità di proliferazione e infezione. I danni causati dai raggi UV agli acidi nucleici inducono l’inattivazione dei microrganismi. L’elevata energia associata agli UV a corta lunghezza d’onda, principalmente a 254 nm, viene assorbita dal RNA e dal DNA cellulare. Questo assorbimento di energia UV forma nuovi legami tra nucleotidi adiacenti, creando doppi legami o dimeri. La dimerizzazione di molecole adiacenti, in particolare la timina, è il danno fotochimico più comune. La formazione di numerosi dimeri di timina nel DNA di batteri e virus impedisce la replicazione e aumenta l’incapacità di infettare. L’UV non richiede il trasporto, lo stoccaggio o la manipolazione di sostanze chimiche tossiche o corrosive: un vantaggio per la sicurezza di personale operante in impianti e la comunità circostante. Il trattamento UV non crea sottoprodotti di disinfezione cancerogeni che potrebbero influire negativamente sulla qualità dell’ambiente. Gli UV sono altamente efficaci nell’inattivazione di una vasta gamma di microrganismi tra cui agenti patogeni resistenti al cloro come Cryptosporidium e Giardia. I raggi UV possono essere utilizzati per abbattere contaminanti chimici tossici congiuntamente a un’azione disinfettante. “I costi operativi del sistema di disinfezione mediante raggi UV prevedono la sostituzione annuale delle lampade e il relativo consumo elettrico” spiega ancora Greco. “Gli UV eliminano e riducono immediatamente minacce per la salute legate all’utilizzo di sostanze chimiche riducendo il costo associato al trasporto e alla manipolazione delle stesse. I costi legati a spese di amministrazione, di gestione rischi, di pianificazione delle emergenze e alla formazione degli operatori vengono minimizzate e/o eliminate con l’impiego della tecnologia a raggi UV”.

PHS-S

disinfezione con ozono

I microrganismi causano problemi in vari luoghi: in un contesto clinico i batteri possono causare epidemie pericolose. L’ozono, impiegato anche in basse concentrazioni, può essere usato come disinfettante chimico per uccidere batteri e virus. Il tempo di trattamento può variare in funzione del grado di disinfezione desiderato. Le tecnologie no-touch prevedono l’impiego di lampade UV unitamente all’azione di sostanze chimiche disperse come aerosol o gas per la distruzione di microrganismi. Rispetto ad altri metodi di sanificazione dell’aria, l’ozono è in grado di disinfettare efficacemente grandi volumi d’aria, neutralizzando microrganismi e virus. Per tanto, risulta essere ideale in contesti medici come ospedali e sale di attesa. Fattore determinante è il tempo impiegato per l’abbattimento di microrganismi. I sistemi di sanificazione a raggi UV spesso hanno una finestra di tempo molto breve per irradiare l’aria e quindi devono aggiungere molta energia per garantire una disattivazione sufficiente in questo breve tempo, poiché è limitata dal tempo necessario all’asciugatura della superficie mentre l’ozono continuerà ad attaccare i batteri fino a quando non si decompone naturalmente o viene rimosso. Ciò consente alle soluzioni di ozono di aumentare significativamente il risparmio energetico. “L’ozono viene prodotto in loco dall’ossigeno presente nell’aria ambiente, una materia prima abbondante e gratuita” sottolinea Fabio Greco. “Niente da acquistare, trasportare e conservare; nessuna manipolazione e rifornimenti necessari, nessuno spreco e nessun residuo. I nostri sistemi combinati di ozono consentono anche di risparmiare tempo e denaro. L’operazione è automatica con minima manutenzione e costi operativi molto convenienti”.

È IL PIÙ POTENTE SISTEMA DI DISINFEZIONE A RAGGI UV-C

PHS-M mobile robot è la più recente tecnologia di sanificazione degli ambienti a raggi UV-C ad onda costante progettata appositamente per tutte le aree ospedaliere e ambienti sanitari. Incorpora caratteristiche di design uniche massimizzando l’irraggiamento dell’energia dei raggi UV-C e sfruttando l’azione combinata dell’ozono. La piattaforma robotica è caratterizzata da un sistema di guida autonomo che rende il sistema perfetto per la disinfezione di ogni spazio operativo. È un robot di disinfezione UV ad alto rendimento che utilizza l’esclusiva tecnologia di mappatura ambientale per fornire una dose germicida rapida ed efficace di energia UV-C a onda continua uccidendo germi e agenti patogeni quando e dove è richiesto. È intelligente e rimuove completamente il lavoro di congettura e l’inefficacia della pulizia regolare.

“È Il più piccolo e potente sistema di disinfezione a raggi UV-C per ambienti presente in commercio” afferma ancora Greco. “Per le sue dimensioni è ideale per la sanificazione di spazi ristretti quali ambulanze e teatri operativi critici che necessitano di bonifica preliminare antecedente l’ingresso di operatori specializzati nell’area di intervento. Il MiR è un robot mobile sicuro ed economico che automatizza rapidamente il trasporto e la logistica interna. Il robot ottimizza i flussi di lavoro, limitando la presenza di personale e aumentando la produttività riducendo i costi senza inficiare sulla struttura. Il robot manovra in sicurezza tra persone evitando ostacoli, attraverso porte e ascensori con l’ausilio di sensori e telecamere integrati. La missione del robot può essere facilmente adattata utilizzando uno smartphone, un tablet o un computer connesso alla rete”. Il software determina automaticamente le dimensioni dell’ambiente e calcola la durata del ciclo di disinfezione. Nel modello PHS-M garantisce il posizionamento ottimale e più funzionale del robot mobile all’interno dell’area da disinfettare. È gestito da un tablet controllato da un operatore. Una volta completato il ciclo, PHS si spegne automaticamente e avvisa l’operatore sullo stato del processo di disinfezione.

PHS-M

 

PubliTec, Giugno Luglio 2020

RAYBOTICS, una nuova start-up che utilizza la robotica per sconfiggere i virus

RayBotics, neonata start-up, spin-off di due storiche realtà italiane (Klain Robotics e Gruppo Purity) operanti nel settore delle nuove tecnologie e nella robotica industriale, collaborativa e mobile, nasce ad aprile grazie all’intuizione dei due Co-Founder, Fabio Greco e Enzo Catenacci che, in piena emergenza sanitaria, decidono di affrontare una nuova sfida: mettere in campo le loro conoscenze per creare il primo robot (PHS) 100% made in Italy che, grazie ad una combinazione di raggi Uv-C e Ozono è in grado di debellare i virus andando a compiere una sanificazione approfondita degli ambienti, senza l’utilizzo di prodotti chimici e debellando sino al 99% dei patogeni presenti sul tutte le superfici.

“Erano i primi di marzo – racconta Fabio Greco, Co-Founder RayBotics – quando con Enzo ci siamo incontrati a Brescia, in quello che è stato il nostro ultimo aperitivo prima del lockdown e, analizzando le tecnologie utilizzate fino a quel momento per la sanificazione industriale, ci siamo subito resi conto che i dispositivi attualmente sul mercato (di cui nessuno italiano peraltro) utilizzavano tutti con successo gli Uv-C ma avevano un grande limite perché non erano in grado di disinfettare le zone d’ombra non colpite dai raggi.”

Il nome Raybotics è il connubio tra “raggio” e “robotica”, gli elementi principali dei prodotti realizzati dall’azienda: i PHS.

“Abbiamo scelto di partire dal raggio – spiega Enzo Catenacci, Co-Founder RayBotics – non solo perché è uno degli strumenti che utilizzano i nostri prodotti per la sanificazione, ma anche perché rappresenta per noi il simbolo dell’illuminazione. Una sorta di metafora, come un barlume di speranza in una condizione eccezionale come quella che stiamo vivendo. Un raggio in grado di fluidificare il processo di “riconnessione” alla vita, al mondo, ai suoi bisogni e che permette alla luce ed alle informazioni di viaggiare attraverso tutti i livelli del nostro essere e sbloccare l’accelerazione della nostra evoluzione anche attraverso la robotica: che altro non è che ricerca, tecnologia ed innovazione.”

Raybotics, per lo sviluppo della corporate identity e la creazione del logo si è affidata a Voxart, agenzia di comunicazione con sede a Brescia che da 10 anni si occupa di branding, graphic design e sviluppo di sistemi digitali per il web.

Con un forte approccio human to human, contraddistinto dalla volontà di interpretare al meglio le esigenze dei propri partner, Voxart collabora da sempre con aziende protese all’innovazione. Ecco quindi che, da comune intento di perseguire innovazione e creatività creando progetti stimolanti, nasce la partnership perfetta con Raybotics.

“Per il progetto RayBotics abbiamo lavorato su due aspetti – dichiara l’Arch. Michele Scarpellini, Direttore Creativo Voxart Srl – non solo quello hi-tech che caratterizza l’Azienda, ma anche e soprattutto sulla sua capacità di proporre prodotti come estensioni naturali dell’essere umano. La tecnologia che, quindi, non piega l’uomo al suo volere, ma che al contrario è in grado di plasmarsi alle sue reali necessità.”

Da questo assunto è quindi partita Voxart nella creazione dell’identità visiva di RayBotics. Si è cercato un concept che riuscisse a trasmettere uno dei valori fondamentali, ossia la capacità di creare prodotti userfriendly e assolutamente morbidi nel design e nell’approccio alla soluzione.

Ecco quindi che per il logo è stata scelta la sinuosità delle curve che vuole avvicinare il brand all’utente e fa percepire le qualità “ergonomiche” e umane dei prodotti realizzati, suscitando sensazioni di “familiarità” sia con le forme e, al contempo, anche con la tecnologia avanzata: un’azienda hi-tech ma vicina e al servizio delle persone.

Il logotipo Raybotics ed il monogramma presentano 3 tinte: il blu scuro,colore della sobrietà e dell’eleganza che sa distinguersi, accompagnato poi dal rosso e l’azzurro: due punti colorati che vogliono rappresentare non solo due raggi, ma anche il concetto di intraprendenza creativa e di ricerca, e di un idea duplice tra on/off e caldo e freddo, giocando quindi sulle caratteristiche dei robot nell’utilizzo dei raggi Uv-C.

 

 

Robotica e factory automation con un focus sull’attualità

ALTO PROFILO TECNICO, PERSONALE QUALIFICATO E AGGIORNATO, ACCURATA SELEZIONE DI MARCHI E PRODOTTI, ATTENZIONE ALLE EVOLUZIONI DEL SETTORE: QUESTI I PUNTI DI FORZA DI KLAIN ROBOTICS, DISTRIBUTORE DI ROBOT PER FACTORY AUTOMATION E COMPONENTI DI MECCATRONICA. CE NE HA PARLATO NEL CORSO DI QUESTA INTERVISTA FABIO GRECO, TITOLARE DELL’AZIENDA.
COME SI PRESENTA E SI MUOVE LA VOSTRA AZIENDA SUL MERCATO DI OGGI?

Klain Robotics è specializzata nella distribuzione di robot per il mondo della factory automation e componenti di meccatronica. Focalizzata sul mercato italiano e della Svizzera italiana, conta 3 sedi aziendali e 16 collaboratori,
raggiungendo un volume di affari di oltre 8 milioni di euro. Klain Robotics intende essere il partner ideale per system integrator specializzati, che operano nella realizzazione di linee di assemblaggio, di macchine speciali e nell’asservimento di macchine operatrici in svariati settori.

QUALI PUNTI DI FORZA VI CARATTERIZZANO IN MAGGIOR MISURA?

Sicuramente l’alto profilo tecnico dell’azienda, il personale qualificato e costantemente aggiornato, l’accurata e attenta selezione dei marchi e dei prodotti gestiti e l’attenzione alle evoluzioni del settore.

COME SI SVILUPPANO LA VOSTRA FILOSOFIA AZIENDALE E LA VOSTRA MISSION?

Tre sono le linee guida: – consolidare il brand di quello che sarà oramai un “Gruppo Klain” nell’intera area mediterranea e, nello specifico, nell’area Medio Oriente e Nord Africa; – sviluppare il segmento di ricerca per le applicazioni speciali, che in circostanze attuali (covid-19) ci ha spinti a sviluppare prodotti innovativi e in grado di rispondere, in tempi molto brevi, a necessità immediate di mercato; – proseguire nella crescita professionale del nostro team per poter soddisfare l’intera richiesta del mercato.

INNOVAZIONE: COSA SIGNIFICA PER VOI E COME LA INTERPRETATE?

L’innovazione è il fondamento della nostra attività e la base del dialogo con i nostri clienti. Le tecnologie che proponiamo sono le più innovative del mercato e i clienti trovano in noi un partner affidabile per affrontare qualsiasi “sfida” tecnologica.

quali sono le principali esigenze che esprimono oggi i vostri clienti?

Le esigenze sono molteplici e in continua evoluzione. Klain Robotics è in costante contatto con i propri clienti/fornitori per captare i segnali e tradurli in soluzioni. La crisi pandemica senza precedenti che stiamo vivendo è stata un test determinante. Abbiamo individuato il problema, elaborato un prodotto e declinato nelle tre applicazioni fondamentali, uscendo sul mercato e iniziando a vendere e consegnare in soli 30 giorni.

PHS

 

 

 

 

COME SI CARATTERIZZA LA VOSTRA OFFERTA ATTUALE NEL SUO INSIEME?

Il brand prioritario che distribuiamo dal 1999, e di cui siamo Europe Best Dealer dal 2007, è Denso, produttore giapponese del Gruppo Toyota, in primo piano nel mercato della robotica di piccolo taglio, con robot SCARA e antropomorfi. L’altro importante brand acquisito dal 2011 è Hyundai, produttore coreano di robot antropomorfi fino a 500 kg di portata, specializzati in saldatura, manipolazione e asservimento. Nel 2018 abbiamo iniziato a distribuire il mobile robot del produttore danese MiR, di cui siamo diventati “Excellent Partner” da inizio 2020. Il mobile robot non ha nulla in comune con i robot industriali, ma ha un importante ruolo nell’automazione dell’intralogistica. Klain Robotics ha poi ulteriormente ampliato le proprie collaborazioni con EffiMat, produttore danese di magazzini automatizzati verticali. Il quadro si completa con un prodotto svizzero, il braccio collaborativo P-Rob, prodotto da F&P Robotics. Siamo inoltre molto attivi nel settore educational, dove abbiamo creato anche una divisione specializzata. Personalmente, ho sempre sognato di insegnare robotica ai ragazzi, ma quella che una volta poteva essere un’aspirazione oggi è diventata una drammatica necessità. Nel mondo della meccatronica le aziende hanno un grande bisogno di giovani tecnici, a volte anche solo periti e non necessariamente ingegneri, ma comunque dotati di competenze spendibili da subito nel loro mondo reale. L’obiettivo di Klain Educational è quello di proporre robotica agli istituti tecnici, fornendo le tecnologie che gli allievi troveranno nelle aziende.

CON QUALI CRITERI DI GIUDIZIO AVETE SCELTO I BRAND CHE DISTRIBUITE?

L’analisi del mercato, la raccolta dei fabbisogni, la domanda espressa di tecnologia che le aziende italiane richiedono già da almeno 20 anni e la necessità di contribuire alla crescita tecnologica del nostro Paese.

QUALI SONO LE NOVITÀ PIÙ RECENTI O I PRODOTTI SU CUI PUNTATE DI PIÙ?

Nel nostro mondo non ci sono “prodotti di punta”, ma l’evoluzione costante e continua di prodotti esistenti che vengono sempre più perfezionati alle esigenze di mercato. Le nuove tecnologie 5G stanno indubbiamente influenzando il mondo della robotica, che peraltro ha già ampliamente reagito con prodotti adeguati, ma è certo che le novità sono il nostro pane quotidiano. Se dovessi dire che attendiamo novità mentirei a me stesso: viviamo in un contesto innovativo, lavoriamo per questo e siamo sempre pronti a tutti i fronti.

COME VI MUOVETE IN PARTICOLARE NEL SETTORE DELLA LAMIERA?

Siamo presenti in questo mercato con Hyundai, un robot principalmente utilizzato nella saldatura che ha nel mondo della lamiera il suo utilizzo naturale. Tuttavia, ci saranno ulteriori novità anche su questa fascia di prodotti.

QUALI SONO LE TIPOLOGIE DI SERVIZI CHE METTETE A DISPOSIZIONE?

I clienti di Klain Robotics possono contare sul nostro Active Service, che si articola sia attraverso corsi di formazione dedicati all’utilizzo dei prodotti di meccatronica, sia tramite attività di assistenza e supporto ai clienti, in fase di scelta e sviluppo dei progetti e di start-up di prodotti già installati, oltre alla verifica di tempi ciclo con simulazioni nell’ambiente di sviluppo software.

 

Klain Robotics

 

 

 

 

 

 

Lamiera, giugno 2020

 

 

 

 

 

Lamiera, Giugno 2020

simecon

Cuore robotico

Come nasce una collaborazione proficua e duratura? Certamente dalla condivisione di intenti, di passioni e di valori. Sono queste le fondamenta che caratterizzano il sodalizio tra Simecon Automation, specializzata nella costruzione di macchine automatiche, e K.L.A.IN.robotics, distributore di robot per la Factory Automation e di componenti meccatronici. La partnership dura ormai da dieci anni.

Così come KLAINrobotics, anche Simecon Automation si contraddistingue per la passione per il proprio lavoro, da anni messa al servizio della progettazionesviluppo di soluzioni a misura di cliente. La società Simecon Automation, di Lecco, negli anni ha dedicato risorse umane e tecnologiche per la realizzazione di una struttura aziendale competitiva, in grado di realizzare e progettare macchinari all’avanguardia, distinguendosi nella costruzione di impianti per l’assemblaggio di prodotti nei settori del consumer, della plastica, dell’Automotive, dell’elettromeccanico, elettronico, elettrodomestico, abbigliamento, arredamento, imballaggio.

SPECIALISTI DELL’AUTOMAZIONE

Forte del proprio know-how nel campo delle macchine automatiche, Simecon Automation ha realizzato il sistema HFMS (High Flexible Manufacturing System), una macchina per assemblaggio altamente flessibile e performante, dotata della capacità di realizzare automaticamente prodotti differenti. Questa tipologia di macchine è ormai molto popolare e tutto ruota attorno al principio chiave della flessibilità e della capacità di rispondere in maniera immediata alle variazioni di prodotto e/o alle sequenze di processo. ‘‘Fin da subito è stato ben chiaro quali sarebbero stati i prodotti che avrebbero permesso la realizzazione di questa macchina’’, affermano Davide Todeschini, titolare di Simecon Automation e Simone Brambilla, Sales Representative di KLAINrobotics.

PARTICOLARI ESSENZIALI

Da una prima simulazione in 3D, eseguita dal reparto tecnico di KLAINrobotics, si è presto arrivati a definire quale soluzione fosse certamente la più adatta per il progetto di Simecon Automation. Cuore della macchina di assemblaggio HFMS sono il robot della gamma DENSO, serie VS6556, e il sistema di alimentazione flessibile della serie Eyefeeder 1000, entrambi forniti da KLAINrobotics. Il robot della DENSO VS6556, con sbraccio da 653mm e payload di 7 kg, e il sistema di alimentazione flessibile Eyefeeder 1000, il più grande tra i modelli proposti dal brand olandese Roba Engineering, sono coordinati da un sistema di visione guida robot, con programmazione del cambio di modello molto rapido e semplice, per adattarsi al meglio a ogni tipo di produzione. La macchina di assemblaggio HFMS conta una serie di stazioni di lavoro, alimentate da una innovativa linea a pallet ad assi lineari, che consente il passaggio dei pezzi tra le varie stazioni in tempi molto brevi, grazie all’elevata velocità con cui si muove e permette di effettuare multiposizioni sotto la stessa stazione e/o tra i vari modelli da processare.

FLESSIBILITÀ IN PRIMO PIANO

Oltre alla stazione di carico robotizzata e alla linea pallet, anche le singole stazioni di lavoro sono state concepite per essere flessibili e diminuire drasticamente i tempi di cambio lavoro, ad esempio le stazioni di alimentazione e avvitatura dei grani. Quest’ultima ha la capacità di processare 10 modelli di grani di tipologia e dimensione diversa; nel dettaglio, un  vibratore effettua un pre-orientamento e un cassetto rotante CNC, con un potenziometro lineare integrato, riconosce l’orientamento stesso; successivamente, un avvitatore con controllo di coppia avvita il grano sul componente. La macchina prevede la manipolazione di piccoli pezzi metallici attraverso un’applicazione di Pick&Place. Il sistema di alimentazione flessibile Eyefeeder 1000, grazie ai sui movimenti di scuotimento e sussulto, predispone i pezzi nella posizione migliore, affinché il robot DENSO serie VS6556 possa facilmente prelevarli, guidato dal sistema di visione. Il robot DENSO deposita il componente, precedentemente prelevato, sul pallet, poi diretto alla stazione successiva.

 

PER PICCOLI COMPONENTI

La macchina HFMS di Simecon Automation è un sistema innovativo per l’assemblaggio di piccoli componenti: ogni modulo può svolgere un’operazione e gestire prodotti di diverse tipologie e dimensioni. Sulla stessa linea possono essere aggiunti moduli per eseguire le operazioni più svariate: saldature, manipolazioni, assemblaggi di ogni genere e così via, in base alle esigenze del cliente. Sfruttando la flessibilità del sistema di movimentazione e del sistema di carico robotizzato, al cliente viene offerta la possibilità di gestire più modelli di prodotto sulla stessa macchina, con lotti più piccoli, economizzando sui costi di magazzino e sui tempi di attrezzaggio della macchina stessa: si tratta di un sistema all’insegna dell’efficienza, con particolare attenzione anche ai costi e con l’obiettivo di aumentare la produttività, senza mai perdere di vista la qualità finale del prodotto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tecnè, Giugno 2020