Fabio Greco ha fondato la Klain Robotics a Brescia una ventina d’anni fa. È la prova che tanti italiani sanno tirare fuori il meglio dalle situazioni difficili. La sua azienda distribuisce i robot dei principali marchi mondiali (dalla giapponese Denso a Hyundai) in Italia e in Europa. Una piccola impresa della provincia italiana con un fatturato dichiarato di circa nove milioni di euro e una ventina di dipendenti. In questo periodo era ferma, come molte altre attività.

«Qualche settimana fa — racconta Greco — mi sono chiesto: quali robot per la disinfezione ci sono sul mercato? Ho notato che i pochi esistenti operano esclusivamente con i raggi Uv-C che igienizzano soltanto le superfici che toccano direttamente». Allora ha pensato: «Perché non produrne uno che utilizzi contemporaneamente raggi Uv-C e ozono, che viene disperso nell’aria?». L’azione combinata, penetrando nelle pareti cellulari di batteri, virus e spore batteriche, danneggia il loro apparato riproduttivo impedendone la proliferazione. Insieme con la sua cliente toscana Autognity, che produce robot, Klain Robotics
ha iniziato a testare Pro Health System. È un sistema di disinfezione che utilizza raggi Uv-C e ozono, generati da una lampada a scarica in vapore di mercurio a bassa pressione, in grado di emettere radiazioni Uv-C da 100a 280 nanometri, con un marcato effetto germicida. Oggi le due aziende stanno per costituire insieme una terza società, Raybotics, che produce e vende i robot per la disinfezione. «In meno di due settimane abbiamo già ricevuto oltre 350 richieste da tutto il mondo: dalla Colombia all’Italia, da Londra agli Emirati Arabi. Abbiamo già cominciato a produrre».

Sono tre i robot al momento disponibili: uno mobile per grandi ambienti come siti produttivi, uno montato su un carrellino manuale per spazi di media dimensione e l’altro portatile, per ambienti più piccoli come aerei o stanze di hotel: «Stiamo già studiando un’altra serie di tre robot disinfettanti, uno dei quali potrebbe usare anche i droni», dice Greco.

PHS-M

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I robot Pro Health System sono dotati di software di intelligenza artificiale in grado di raccogliere e analizzare i dati,  stampare report, documentare i trattamenti avvenuti. Hanno poi un dispositivo che abbatte l’effetto residuo dell’ozono, che rende l’ambiente immediatamente utilizzabile dopo la disinfezione. «Abbiamo già ricevuto proposte di acquisizione da parte di gruppi arabi e non solo — dice Greco—. Ma vogliamo mantenere il controllo della società, restare in Italia e far crescere gli affari».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“L’Economia del Corriere della Sera”, 4 maggio 2020